Il ruolo della musica nella formazione estetica (1)

di Clementina Gily

vinylL’Università occupandosi degli argomenti di oggi, educa alla ricerca e all’appercezione corretta del mondo d’oggi. Nel corso degli ultimi sette anni è stata condotta la ricerca Il ruolo della musica nella formazione dell’identità individuale e sociale nell’ambito delle attività promosse dal Laboratorio di Epistemologia e Pratiche dell’Educazione (www.lepe.unina.it).

OSCOM (www.oscom.unina.it) ha individuato nella formazione estetica il modo giusto per realizzare il proprio fine. L’osservatorio di comunicazione formativa dell’Università di Napoli Federico II dal 1997 studia la necessità di trasformare radicalmente la comunicazione didattica e pedagogica in ortoformativa, cioè capace di tenere conto del mutamento epocale dei tempi, che passa dal libro ai new media – senza abbandonare né la penna né il libro. L’estetica, considerata regina dell’educazione da Schiller ed Herbart, è la risorsa ideale – e con essa, la musica.

La grande importanza che la ricerca OSCOM affida alla musica, evidente e costantemente riconosciuta componente formativa degli uomini d’Europa e del mondo tutto, non ha generato laboratori. Conta ovviamente la delimitazione del campo d’indagine necessaria ad ogni ricerca; ma molti già lavorano nel settore con interessi consolidati e divergenti dall’intento ortoformativo: si è incrementata la collaborazione con il primo liceo musicale di Napoli, il Margherita di Savoia; si sono strette collaborazioni in scuole di Napoli dove molte attività istituzionali e del terzo settore creano piccole orchestre di grande valore didattico e relazionale; la ricerca OSCOM ha dato ampio spazio alla teoria di Gioberti, che fonda il bello nella musica: ma per il resto, si è dedicata all’ecfrastica ed alla formazione percettiva e visiva. Perciò sono lieta di comunicare l’entrata in rete con il LePe, per approfondire il tema grazie ai loro studi. Che si svolgono in direzione inconsueta, rispetto al già detto: lo spiega l’ultimo volume di ricerca pubblicato, di cui daremo notizie più ampie, per diffonderne le idee base ed invitare alla lettura.

Il progetto di ricerca fa seguito ad un precedente intervento di ricerca-azione rivolto ai docenti delle scuole superiori e volto alla promozione dell’uso di linguaggi divergenti nelle didattiche disciplinari, attraverso la costituzione di un gruppo di ricerca transdisciplinare che ha prodotto tre Seminari Nazionali sul tema Musica & educazione (2006, 2007, 2008) e due volumi collettanei (Bertirotti, Strollo, 2007; Capobianco, Strollo, 2008). Gli interessi più attuali del gruppo di ricerca vertono sulla costruzione di strumenti di educazione all’ascolto di sé, degli altri e del contesto sociale attraverso la costruzione di diverse scritture e direzioni, che consentono un approccio diverso alla musica, più legato alle attività cognitive che all’apprendimento strumentale.

Il volume del 2015, Music, Emotions, Autobiographical Memory: an Interdisciplinary Approach descrive per bene la ricerca e i risultati. I curatori ed autori sono Maria Rosaria Strollo, PO Pedagogia Generale e sociale – Università di Napoli Federico II, ed Alessandra Romano, PhD Student Scienze Psicologiche e Pedagogiche. L’autobiografia musicale diventa un modello diverso di prendere coscienza di sé, della propria particolare maniera di vivere l’affettività: nella musica, nei cambiamenti anche distratti che si fanno nel corso della vita, è possibile seguire le tracce del nostro modo di capire e conoscere.

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