Il valore del dono a Medjugorje

di Alessandro Savy

medjugorjeA Medjugorje, come negli altri luoghi di culto, esistono varie tipologie di oggetti-ricordo, che i pellegrini comprano per farne dono ad amici e parenti, anzi la presenza di oggetti di vario tipo e di negozi di souvenir può creare un certo disorientamento, in quanto aspetto commercia-le ed evocazione del sacro possono sembrare discordanti, o può sembrare che l’aspetto commerciale allontani da un percorso spirituale, come è stato sottolineato da qualche intervistato,( interviste da me condotte) cito testualmente ad esempio, Lucrezia Laureata di Roma:

“Tutti quei negozi uno accanto all’altro mi soffocavano, erano per me come delle immense montagne che dovevo attraversare per poter arrivare alla valle di serenità che appunto era la chiesa, con i suoi momenti fantastici di preghiera, l’Adorazione fu uno dei momenti più emozionanti, forse perché era di sabato ed i negozi erano chiusi, questo mi aiutò a percorrere il tragitto che andava dall’albergo alla chiesa di San Giacomo in silenzio senza tutto quello stress visivo ed uditivo.”

Ma quello che emerge dalle interviste è la ricerca che il significato più profondo del dono si colleghi alla tipologia dell’oggetto donato, che è in questo caso un oggetto Sacro.

Dalle tali interviste, risulta che gli intervistati acquistano oggetti sacri per donarli sia ad amici sia a parenti o semplicemente a coloro che ne hanno fatto richiesta, a tal proposito voglio riprendere alcune parti di interviste, ad esempio Susanna, insegnante di Roma:

“Li acquisto sempre, perché amo regalare rosari. Sono sicura che porteranno del bene dove andranno; li donerò ad amici e non, a conoscenti e malati soprattutto.”

Oppure Barbara, impiegata Napoletana:

“Certo, li acquisto per diversi motivi sia perché me li chiedono i miei familiari e amici, sia perché a me fa molto piacere donarli, perché non è semplicemente fare un regalo, ma donare anche il valore, la spiritualità dell’oggetto sacro.”

Alessandro, seminarista di Bastia Umbra, afferma:

“Donare un oggetto sacro per me significa donare una preghiera e uno strumento di preghiera a qualcuno. È anche un modo per far conoscere alle persone che il Signore li ama nonostante tutto e nonostante le situazioni avverse. Questo può aiutare le persone a fare pace con il Signore e con se stesse.”

Ed ancora, Angela Laureanda Napoletana:

“Quando mi reco nei luoghi Sacri sono solita acquistare oggetti Sacri e soprattutto Rosari e immagini da riporre in casa di chi li riceve, perché penso… che siano i due oggetti che più di ogni altro trasmettono la spiritualità che ho vissuto “io” in quel luogo, e quindi anche per me è un segno della mia preghiera per loro”

Dalle interviste succitate, quindi è rilevante l’aspetto della spiritualità che il donare assume, perché non riguarda un semplice oggetto materiale ma un oggetto Sacro, a cui viene attribuita la spiritualità che porta con sé. L’atto di donazione inoltre fa nascere quel senso di appartenenza alla comunità religiosa, che si sintetizza in tal caso nella qualità di “pellegrino.”

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