Isolympia 21-22-23 settembre, Parco Virgiliano Napoli

di Eliana Esposito

La storia dello sport rivive nella prima edizione dei “giochi isolympici” organizzati in un ambizioso progetto dall’associazione Amartea (www.isolimpia.org).

”Isolympia“,(II sec. d. c.) attualizza nella Napoli contemporanea l’antica Neapolis, ricostruendo il legame tra presente e passato, restituendo la memoria ai luoghi e alle testimonianze che ci pervengono dalle origini del mondo antico!

Custodite e trasmesse nel patrimonio artistico e culturale della città partenopea. Se nel 1896 il barone P. De Coubertin con i suoi collaboratori inaugurò la I olimpiade dell’era moderna, con questa iniziativa la storia dello sport riconosce le proprie radici nella civiltà dell’Ellade, riportando alla luce non solo lo spirito dell’antica Olympia ma anche le sue vestigia, che sono un patrimonio artistico, culturale appartenente a tutta l’umanità.

Le Olimpiadi oggi rappresentano l’unione di arte, cultura e sport! È un evento universale, per questo di grandissimo valore. La continuità diventò anche prerogativa degli antichi Romani, l’onore e la gloria di rivivere nella propria terra il mito dei giochi olimpici e diedero vita a “Isolympia”. Ma cosa distingue lo spirito olimpico moderno da quello antico?

L’antico valore dell’agonismo ha le sue origini nella filosofia dei più importanti pensatori greci come Aristotele, Platone, Socrate, la paideia nacque come caratteristica della cultura e dell’educazione dell’uomo greco, che doveva pregiare uno spirito equilibrato nella mente e nel fisico dall’educazione. Il filologo tedesco Werner Jaeger ha sostenuto negli anni ‘30 del XX secolo che la nostra storia comincia “con l’affacciarsi dei greci, in quanto essa oltrepassa i limiti del proprio popolo e ci dobbiamo riconoscere membri d’una più ampia cerchia di popoli”. L’ideale olimpico ha oggi lo scopo della convivenza civile e pacifica tra i popoli e si prefigge una serie di valori che lo identificano come movimento olimpico. I nostri predecessori greci e romani, che tanto hanno attinto alla cultura greca, crearono le basi di questi valori culturali ed educativi.

il 19 settembre 2013 si è svolta la serata inaugurale con sfilate degli atleti/e con l’accensione della mitica fiamma olimpica. La fiaccola d’Isolympia risplendendo ha dato vita alla figura leggendaria della sirena Parthenope: « Parthenope non è morta, Parthenope non ha tomba, ella vive, splendida giovane e bella, da cinquemila anni; corre sui poggi, sulla spiaggia. È lei che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori, è lei che fa brillare le stelle nelle notti serene (…) quando vediamo comparire un’ombra bianca allacciata ad un’altra ombra, è lei col suo amante, quando sentiamo nell’aria un suono di parole innamorate è la sua voce che le pronunzia, quando un rumore di baci indistinto, sommesso, ci fa trasalire, sono i baci suoi, quando un fruscio di abiti ci fa fremere è il suo peplo che striscia sull’arena, è lei che fa contorcere di passione, languire ed impallidire d’amore la città. Parthenope, la vergine, la donna, non muore, non muore, non ha tomba, è immortale …è l’amore. »(Matilde Serao) il tedoforo che ha acceso la fiamma dei giochi isolympici di questa prima edizione è stato il campione olimpico di scherma Sandro Cuomo. Nei giochi “Isolympia” diverse attività sportive sono state protagoniste della tre giorni (20-21-22 settembre 2013). Abbiamo assistito a gare e dimostrazioni di lotta greco romana, arti marziali, gare equestri, atletica leggera, in combinazione con gare di arte, teatro, musica.

La storia continua, Isolympia 2013 ha fatto riflettere sull’importanza del rapporto tra passato e presente, tra sport e cultura e sulle differenti forme di gioco e di sport, l’edizione 2014 ha buone premesse per ampliarsi al contributo civile e culturale di Napoli e del mondo.

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