Le denunce del movimento artistico culturale “Esasperatismo – Logos & Bidone”

di Adolfo Giuliani

L’Esasperatismo è un Movimento fondato a Napoli dal sottoscritto, nel Maggio del 2000, a seguito della pubblicazione di un Manifesto che denuncia il grado di esasperazione raggiunto dalla società mondiale alle soglie del XXI secolo. In particolare, nel Manifesto, vengono indicati quattro aspetti nei quali è possibile ravvisare l’attuale degrado: 1) il vivere quotidiano; 2) la natura violentata; 3) la scienza incontrollata; 4) l’arte non più fruibile. Del primo aspetto, il vivere quotidiano, viene sottolineato il ritmo frenetico che caratterizza l’agire umano, tra aspettative e realizzazioni, tra attese e appagamenti, in nome di un apparente progresso che sfugge ormai ad ogni controllo e che crea forme estreme di nevrosi maniacali e depressive o, in generale, situazioni esistenziali patologiche, dovute, probabilmente, a eccessiva carica elettrica da inquinamento elettromagnetico. Del secondo aspetto, la natura violentata, si pone in luce lo sfregio perpetrato ai danni dell’ambiente ormai da decenni, senza più alcun freno e nonostante il grido d’allarme da parte di Movimenti, di ecologisti e di scienziati. Il terzo aspetto, la scienza incontrollata, pone l’accento su talune “forzature” della ricerca scientifica, su quei “traguardi” eticamente discutibili, come la vita in provetta, la clonazione e gli OGM.

Anche la moderna tecnologia ha le sue responsabilità, in particolare ci riferiamo, come già detto, ai danni ascrivibili all’inquinamento elettromagnetico, dovuto all’uso eccessivo dei cellulari e dei computers, con conseguenze certamente negative per le generazioni presenti e future.
L’ultimo aspetto, l’arte non più fruibile, invita a riflettere su forme espressive non più comprensibili, sempre più dispersive e confuse. Il sottoscritto ha scelto, quale simbolo dell’Esasperatismo, un “Bidone” ammaccato, deformato e abbandonato perché troppo vecchio. Esso rappresenta, per analogia, il contenitore della terra e della vita, il correlativo oggettivo dello scempio e delle ferite del mondo, l’icona dei nostri tempi martoriati. In definitiva, l’Esasperatismo rappresenta un sentimento, che noi tutti abbiamo, di preoccupazione, di sofferenza, di rabbia, di speranza. Il Bidone manifesta materialmente questo sentimento, con il suo vissuto, con le sue ferite, con le sue ammaccature.
Dal punto di vista culturale il Movimento è stato arricchito da numerose adesioni di personalità contemporanee e da molteplici pubblicazioni di carattere letterario, filosofico, teatrale, musicale, ispirate direttamente ai quattro aspetti fondamentali su cui è fondato il suo messaggio. Il termine Esasperatismo, dal 2007, è stato inserito nel dizionario dei neologismi dell’Enciclopedia TRECCANI e, successivamente, nel vocabolario della lingua italiana. È dal 2000 che il Movimento esasperatista denuncia pericoli e contraddizioni della nostra società, anche altre voci autorevoli l’hanno fatto e lo fanno ancora, ma le orecchie non sentono: sono troppi gli interessi economici ai quali non s’intende rinunciare e i sacrifici che si dovrebbero affrontare per continuare a sperare in un’esistenza futura della vita sulla terra. Siamo arrivati al punto che milioni di esseri umani sono costretti a spostarsi dai loro paesi di origine per sfamarsi, per sfuggire alle guerre o per sottrarsi al clima ormai inospitale, proprio come una volta si spostavano i pastori con il loro bestiame da un posto all’altro, a seconda delle stagioni, per il fabbisogno alimentare dei loro greggi. La differenza sta nel fatto che, mentre per i pastori e gli animali la transumanza avveniva con cadenza regolare e con tutte le precauzioni e cautele, adesso per gli esseri umani lo spostamento è repentino, forzato, quasi sempre rischioso e traumatico, spesso mortale.
Tutto ciò è triste per la vita in generale, ma soprattutto per i tanti bambini, spesso nati per morire subito dopo la nascita o, se sopravvissuti, privati della loro infanzia per mancanza di un minimo di assistenza e sicurezza, segnati dal marchio della povertà,
destinati alla morte per mancanza di cibo, per malattie o per un clima inospitale. Questa è la transumanza dei nostri giorni, in buona parte dovuta ai livelli disumani raggiunti dall’egoismo umano.
Il Movimento esasperatista denuncia questi mali e da quasi venti anni lotta per invitare i potenti della terra a frenare la corsa verso il precipizio distruttivo che non consentirà il ritorno.
Dobbiamo capire che la nostra è una guerra. È una guerra diversa da tutte quelle che l’umanità ha sempre vissuto. Questa guerra investe tutte le generazioni, l’umanità intera, è una guerra difficile da vincere, e non ci permetterà, probabilmente, di poter riprendere il cammino come abbiamo fatto sempre in passato. È una guerra ecologica, economica e di potere, che l’uomo stesso ha scatenato a causa del suo grande egoismo. Abbiamo creduto di stare meglio e invece ci siamo ritrovati in un mare di guai. I giovani, pur non rendendosi pienamente conto della precarietà del loro tempo, hanno avvertito tuttavia il momento critico, inconsciamente hanno compreso che qualcosa non andava e, finalmente, grazie a Greta Thunberg, hanno capito che è giunta l’ora di arrabbiarsi per difendere il loro diritto al futuro. I giovani avvertono che l’avvenire non si prospetta roseo, ecco perché sono confusi e frastornati: il loro domani è molto incerto. Noi speriamo sempre che qualcosa cambi: la speranza non si abbandona mai, per il bene delle prossime generazioni e del mondo intero. E’ necessario ritornare alla vita semplice, meno sofisticata; non è facile rinunciare a tante comodità, ma lo dobbiamo fare se vogliamo salvare la vita sulla terra. Bisogna ridare ai giovani quei valori, quel bene che li rende più sicuri e più ricchi dentro, anche se più poveri fuori.
Ritengo opportuno concludere con i seguenti versi della filosofia Zen, che da sempre accompagnano le mie preoccupazioni:

“…in questo modo e in quello cercai di salvare il vecchio secchio poiché la corda di bambù era logora e stava per rompersi.
Poi tutt’a un tratto il fondo si staccò e cadde.
Niente più acqua nel secchio! Niente più luna nell’acqua!”

GF Giuliani Le denunce del movimento artistico culturale Esasperatismo