Mass media tradizionali e rete… tutti contano nella scena

di C. Gily Reda

Cosa dice il ritorno di Grillo in scena, impaurito come sempre e come tutti da Renzi? Eccede qui la scelta politica, è un dato che Renzi getta intorno a sé un terrore che rischia di farci assistere ad un secondo omicidio modello Enrico II e vescovo di Canterbury. E la storia parlerà. Chi sta alla finestra, come un giornale che dà importanza alla comunicazione – espressione ed alla filosofia, può dire la sua restando alla finestra, come si deve, o si dovrebbe, da parte di un giornalista. Per vedere cos’è un giornalista di successo ora, basta guardare Telese tutte le sere, padrone di un programma in cui dovrebbe essere moderatore. Quis custodiet custodes? Dicevano i latini… A lui chi lo modera???

Il ritorno di Grillo indica la coscienza che Casaleggio sbagliava: Salvini ha lavorato ai fianchi dell’Italia portando i meridionali a votare un uomo di destra antica e violenta, che si esibisce non da balconi, come fece maldestramente Di Maio… accettando che fosse l’erede all’amato Berlusconi, l’uomo che ci ha regalato spettacoli a gogò. Che siano infarciti di volgarità e di propaganda, purtroppo, è cosa tanto antica che ormai pare del tutto superata. Ormai Salvini ha fornito alla sinistra un nuovo mostro contro cui agire, che è persino peggio di Berlusconi. Incredibile ma vero, direbbe la Settimana Enigmistica, un giornale che ad agosto torna di moda.

Come la scienza della comunicazione dice da molto tempo, la TV non ha sostituito né la radio né il volantino, che sono diretti a pubblici diversi: Salvini ha addirittura riportato in auge il comizio. E chi l’avrebbe detto: ovviamente modernizzato, oggi gli italiani stanno alla televisione, in poltrona, senza vergognarsi come una volta. Certo non scendono in piazza: ci hanno dimostrato come si fa i giovani con Greta, portando alla ribalta l’anima verde che è quella che trascina l’Europa. Che non può più essere affidata al TAV, così compromessa politicamente. È la contesa tra il bucolico e il finanziario che si mette in scena sopra Torino. Al Sud sappiamo invece che i temi verdi sono molto più ampi e comprendono anche i valori architettonici delle città – oltre agli incendi in Siberia, come ci ricorda Anna Savarese, architetto come Franco Lista.

Il ritorno di Grillo ci richiama al potere della televisione, i suoi comizi, la sua traversata dello stretto di Messina sono stati memorabili spettacolarizzazione della politica che nemmeno Trump può superare. Reagan era uomo si spettacolo, lui e la moglie, ma spese la sua attività a far dimenticare il suo modesto passato di attore. Grillo ha saputo essere guitto e poi mostrare le possibilità dello spettacolo di prestare davvero il volto nuovo del mondo: il Globe, il teatro di Shakespeare, avvertiva già nel ‘600 che La vida es sueño, le parole del coevo Calderon de la Barca per dire lo stesso stupore dell’importanza della narrazione per gli uomini tutti.

D’altronde, il Casalegno padre si guardò bene dal cominciare ad agire in politica prima di aver convinto Grilli a non rompere più i computer in scena…

Quanti si sono accorti di questa essenziale lezione di agosto 2019?

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