di C. Gily Reda
Per chi vuol leggere e vedere l’intervento di Marc Luyckx Ghisi al Sum #03 basta vedere i filmati, il suo ultimo è del 6 aprile.
Vi si disegna insieme un’utopia ed una distopia: un modo di impostare un discorso politico e di riaprire il dibattito, che sembra sopito, sulle idee politiche – che non sono più quelle dei due secoli trascorsi, eguaglianza e libertà… o almeno, esse si articolano molto diversamente dai due secoli trascorsi, così terribilmente lontani nel tempo e nello spazio.
La Digital Democracy più che una ‘dottrina politica’ è un fatto, ma non si può riportare il discorso politico all’alzata di mano: come invece si vuole da tutti. Dal Rinascimento ad oggi si è lavorato perché si ragionasse sui diritti dell’uomo e sulla sua libertà di pensiero e di stampa: la democrazia digitale non facilita la partecipazione diretta e ragionata. Lo ha già dimostrato la storia recente, la liberaldemocrazia non si afferma con il voto one-to-one e il populismo partecipativo. C’è bisogno di nuovi metodi.
Forse che le grandi democrazie, coi loro referendum tipo Brexit, con le loro elezioni tipo Trump e tipo Bush jr non hanno dimostrato che la conta dei voti è un sistema che ha portato moltissimi a non votare, e i votanti ad andare pari? Accade persino che perde chi ha più voti. Continue reading “Elsewhere perhaps – l’Utopia e la Distopia di Ghisi”
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