Il ritorno nello spazio, col cuore pieno di speranza

di Adolfo Giuliani

Luca Parmitano, di Paternò, classe 1976, laureato in Scienze Aeronautiche all’ Università degli Studi di Napoli Federico II, colon-nello dell’Aeronautica italiana, astronauta, ritorna nello spazio con una nuova missione, ma, questa volta, da comandante della Stazione spaziale internazionale, ruolo per la prima volta assegnato ad un italiano e solo per la terza volta ad un astronauta dell’ESA.

Nella primavera del 2013, poco prima che partisse per la sua prima missione, ebbi il piacere e l’onore di conoscerlo e, in quella occasione, gli consegnai il Bidone d’oro speciale del Movimento esasperatista per sostenere il carattere scientifico del suo viaggio. Mi promise che l’avrebbe portato con sé nello spazio perché gli ricordasse, durante tutto il viaggio, che i valori umani, morali e sociali vanno di pari passo con i successi della scienza. Lo rividi al ritorno, sorridente e sereno come sempre, nonostante la brutta avventura dell’infiltrazione d’acqua nel casco, che gli costò quasi la vita.

Un sorriso, quello di Parmitano, aperto, sincero, spontaneo, mai d’occasione: il segno esteriore di una personalità cordiale ed estroversa, insomma di una bella persona. Il nome di questa nuova missione è Beyond, che vuol dire “Oltre”, ma oltre cosa, ci chiediamo. Ci piace pensare, da buoni esasperatisti, che si tratta di fare un passo avanti per la salvaguardia del pianeta, di andare oltre la semplice speranza di salvare la vita sulla terra e di acquisire finalmente elementi significativi e strategie concrete per la tutela dell’ambiente. Ci sarà sicuramente, tra i punti del programma spaziale, quello di ispezionare lo stato di salute della terra, per constatare e diagnosticare in quali condizioni si trova e se sia ancora possibile curarla, così come è nelle nostre corde. Certamente, per tutta la durata del viaggio, noi saremo al fianco di Parmitano e del suo equipaggio, in ansia e col fiato sospeso, sia per la loro incolumità, sia per il buon esito della missione. Il mondo vive sempre con la speranza che si possa fare ancora qualcosa per salvare la vita sulla terra ed è con questo auspicio che accompagniamo Parmitano nello spazio.

Non a caso questo evento cade nel cinquantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna, al centro dell’interesse in questi giorni: a sancire una certa straordinarietà e unicità.

Speriamo che sia così. D’altronde, stiamo vivendo questo avvenimento con la stessa emozione e preoccupazione di allora. E chi non ricorda la diretta TV di allora e la trepida voce di Tito Stagno? Tutti rigorosamente inchiodati davanti ad un televisore ancora in bianco e nero! Anche adesso, tutto il mondo, come allora, vive in ansia per questo viaggio che ci farà ancora soffrire, ma ci farà anche sperare e noi tutti, come ho già detto, saremo con il Comandante Parmitano e il suo equipaggio e li accompagneremo con i nostri pensieri fino al ritorno sulla terra. L’impegno, il sacrificio e la dedizione fino al rischio della propria vita di Luca Parmitano e della sua équipe sono la testimonianza di una corretta interpretazione della Scienza, volta alla risoluzione dei gravi problemi che affliggono l’umanità dei nostri giorni, quali l’inquinamento e il riscaldamento globale. Noi speriamo che attraverso la ricerca e la sperimentazione si riesca a trovare qualche soluzione. Queste sono le iniziative di cui la nostra società ha bisogno, ma devono essere accompagnate da altre iniziative che i potenti della terra devono prendere con urgenza, se vogliamo evitare che imprese come quella di Parmitano vengano vanificate. Sarebbe un peccato, perché qui si tratta di mettere inutilmente in pericolo la vita di persone che fanno un lavoro difficile e credono profondamente in quello che fanno. Per non rendere vano il rischio della vita dei tanti come il colonnello Parmitano, in una missione così importante, bisogna fare presto qualcosa di serio e bisogna fare tutti tanti sacrifici, escluso nessuno, per salvare la terra da un disastro annunciato. Io penso che noi terrestri non faremmo in tempo a colonizzare altri pianeti prima di distruggere totalmente la terra: ci converrebbe salvarla fin tanto che possiamo e per quanto ancora possiamo.

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