Mese: Febbraio 2019

Il tema di storia e le parole del ministro Bussetti

di Elena Falco

Alla insensata abolizione del tema di storia, in un movimento la cui politica predilige esplicitamente lo story telling, si uniscono parole di offesa ai professori del Sud. Ma davvero questo ‘movimento’ non avalla la nascita di un nuovo e più potente Nord? La gloria del Sud, la nostra tradizione storica e culturale, messa da parte a favore della finanza – un simbolo purtroppo parlante.

Wolf pubblica perciò il commento esasperato di una esperta prof. di storia e filosofia (come ne Il Giornale l’analisi del prof. Mario di Giovanni) offesa nel suo giornaliero impegno di lavoro e studio, con cui Wolf aveva commentato l’abolizione del tema di storia. Abbiamo chiesto a diversi prof. esperti della materia: ma davvero era così inutile? Risposta “I migliori lo sceglievano, per avere un’occasione per dimostrare il loro studio già nel compito scritto. Certo non era scelto dagli svogliati”. Ecco le parole che una docente rivolge poi a Bussetti:

“Impegno, lavoro e sacrificio”… inaccettabili le parole che Bussetti ha rivolto a noi professori del Sud, quello stesso Sud che, arrabbiato e stanco, ha contribuito alla determinazione di una scelta politica che ancora non ha dato risultati rilevanti per il nostro paese.

Caro ministro, il vostro orizzonte pensabile non è il migliore fra quelli possibili.

Esercitiamo già quotidianamente il nostro lavoro di educatori con tante energie, fisiche e spirituali, con abnegazione e sacrificio…

Ben venga il sollecitato impegno, ma soprattutto, come dice Giordano Bruno, per “ridestare gli animi sonnecchianti” dei più “devoti amatori di reliquie”, nella speranza di un risveglio trionfatore sulle tenebre di una politica irriguardosa dell’operato di donne e uomini che, facendo leva sulle proprie forze, danno impulso al motore scuola, rendendolo sempre più efficiente.

W Falco Il tema di storia e le parole del ministro Bussetti

Non voltatevi all’altra parte. L’ultima sponda – contro la secessione dei ricchi un Sud unito su un fronte unitario

di Vincenzo Curion

Wolf ricorda che l’intento è stato condiviso da molti meridionali (Viesti con gli articoli sul Mattino, Mario Coppeto di Articolo Uno): possibile si crei una unità d’intenti solo su questo punto? L’autonomia veneta sarebbe la fine del Mezzogiorno, un nuovo 1860 – Torinesi, ora Veneti: ben più dannosi che gli emigrati!! Gli effetti ormai sono evidenti, ancora nella seconda guerra mondiali Napoli ed il Sud non erano gli straccioni d’Italia. Matera, che è in rimonta, non ha treni né aerei… Non parliamo della Calabria, che non ha trovato il petrolio.

Si è tenuta Sabato 9 febbraio presso la sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, in Napoli, la manifestazione “Non voltatevi dall’altra parte. Contro la secessione dei ricchi”. Concepita come spazio per riflettere e per denunciare il preoccupante silenzio che ammanta il delicatissimo passaggio che avverrà il prossimo 15 febbraio prossimo e che, a detta dei bene informati, potrebbe rappresentare il passo finale di una lenta eutanasia per il Meridione tutto, la manifestazione ha visto il coinvolgimento di esponenti del mondo politico e diverse personalità della società civile partenopea. Questi i fatti in sintesi. Il 15 febbraio prossimo è previsto l’incontro che dovrebbe portare alla firma dell’intesa con la quale l’obiettivo del “regionalismo a geometria variabile”, correttamente federalismo differenziato, storicamente sostenuto dalla Lega e promosso dalla stessa nell’accordo di governo, vedrebbe finalmente luce. Con il che le regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna acquisirebbero il diritto a gestire in autonomia i trasporti, la sanità e la scuola, acquisendo una forma di autonomia per certi versi analoga a quella a disposizione delle sole regioni a statuto speciale. A inchiostro asciugato, il Presidente del Consiglio Conte non avrà che presentare i documenti sottoscritti, alla Camera ed al Senato per l’approvazione a maggioranza assoluta. La procedura adottata non ammette emendamenti. Si vota e basta. Continue reading “Non voltatevi all’altra parte. L’ultima sponda – contro la secessione dei ricchi un Sud unito su un fronte unitario”