Vivere a spreco zero: i FoodPriders e buone pratiche di economia civile

di Anna Savarese, Architetto di Legambiente Campania

Dal Rapporto Waste Watcher 2019 realizzato nell’ambito del progetto “60 Sei Zero” del Dipartimento di  Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna insieme al Ministero dell’Ambiente e della campagna “Spreco Zero” di Last Minute Market, è emerso, fra l’altro, che in Italia 15 miliardi di euro di cibo finiscono in pattumiera, per cui lo spreco alimentare in Italia vale lo 0,88 del Pil. Il dato comprende i dati aggregati di produzione e distribuzione, e quello domestico che rappresenta ben 11,8 miliardi. Ciò significa che i 4/5 dello spreco alimentare complessivo italiano dipendono da quanto cibo fresco e non ciascuno di noi getta in pattumiera spesso senza nemmeno aver aperto le confezioni dei prodotti. Anche fuori casa, se mangiamo al ristorante pochi di noi (solo un italiano su tre) ci preoccupiamo di chiedere al ristoratore un contenitore (la cosiddetta doggy bag) per trasportare a casa il cibo rimasto nel piatto…

Le reti vegetali e la contemplazione pensante

di Federico Giandolfi

Il nuovo paradigma delle reti vegetali offre vari spunti di riflessione, quando si osserva che le piante non hanno un centro di governo piramidale e gerarchico, ma si affidano a un modello distribuito che ha assicurato loro la vasta diffusione sulla superficie del Pianeta. La vita vegetale è soprattutto condivisione. Nel caso delle piante dobbiamo guardare in termini di comunità. Nel mondo vegetale non esiste il puro individuo, il bosco è come se fosse un organismo unico, cioè non costituito da tante singole parti isolate ma da una rete di piante che sono connesse le une con le altre. Possono essere direttamente connesse, attraverso le radici, a centinaia, letteralmente a centinaia di piante vicine…