Douce France e Bell’Italia

di Clementina Gily, Editoriale

Le notizie dalla Francia sono sempre più sorprendenti: è vero che le prime suffragette si ricordano come alte asciutte inglesi, ma poi sono venute quelle di charme, le splendide donne di Francia, vero mito di donna capace, donna d’affari, brillante politica, intellettuale raffinata, Castoro costruttore e dentuto… oh! La France, l’illuminismo, gli chansonnier… si, c’era, da qualche parte anche l’apache, ma il sogno della donna di ieri era lì, era in Francia il vero gancio in mezzo al cielo…

Be’, ci svegliamo oggi e vediamo Hollande, la Formica dal Casco, che si reca alla notte brava con Julie Gayet, restituendo a Valérie Trierweiler – che per ciò quasi si suicida – quel che fece a Ségolène Royal, l’eroe per un giorno che sfidò Sarkozy e fece bella figura – ma poi perse. Dopo aver regalato alla Formica dal Casco ben quattro figli senza matrimonio fu liquidata alla di lui vittoria: figli presumibilmente col cognome di lui e le fatiche di lei, e così l’Eliseo. È solo un quadretto senza commento – non si approfondisce la vita privata della gente, quando non è immorale. E qui non c’era patto firmato alcuno, nemmeno le ha sposate, nessuna delle tre: loro hanno accettato, erano maggiorenni, è loro libera scelta.

Frattanto, da mesi arrivano pubblicità di eventi su Simone de Beauvoir, il Castoro.

Come non vedere l’abisso e non fare il quadretto? Donne d’oggi, politiche, giornaliste e attrici brillano per bellezza, successo e povertà… anche nella scelta del partner – si contenterebbe il politico nostrano dell’equivalente della Formica dal Casco?

Altra donna eminente, in Douce France, è la bella Le Pen. Almeno, una donna in piedi – ma sempre figlia.

Ma c’è d’altro canto, la Bella Italia – sempre trae immagini dal mondo. Lilli Gruber invita due sindaci meridionali, due donne serene e tranquille, come tante ma più brave perché sono in politica, Fiore, pugliese di Conversano, Tripodi, calabrese di Rosarno, tornata in Calabria appena conquistato il lavoro: il Sud d’Italia tanto ambito dall’Europa, è diventato povero con l’unità, e da allora gode di pessima fama.

Delinquenti, veleni e spazzatura: come si sgombrano le strade s’interrogano i camorristi. Chi rimane sa che i media dicono solo i difetti, che è necessaria una informazione giusta: ed ecco il 18.1 la Gruber e i sindaci Fiore e Tripodi, l’immagine stessa di donne sagge ed efficienti. I sindaci guadagnano meno di una colf e si spendono da eroi, perché, dicono, è un’epoca dannata, chi non fa così è attaccato per via degli altri. Un esempio di buona politica che potevano dare solo i meridionali. Che hanno sempre, in più, il sorriso di Troisi.

editoriale 1.14 Douce France e Bell’Italia