Film, Tv e bambini

di Redazione

In Italia esiste una ampia diffusione di notizie sulle pellicole distribuite nelle sale cinematografiche, prima, e in DVD o in TV poi.  Questa cosa, a metà tra pubblicità e attività di servizio, avviene attraverso i media più diversi, ma naturalmente il mezzo che permette un aggiornamento e, volendo, anche un feedback, più immediato costante è il web.
Ed infatti esplorando in rete ci si imbatte in magazine che, ad esempio, affiancano recensioni e gossip, oppure, invece, su altri siti è possibile trovare diversi articoli su ogni film, scritti da critici specializzati, o anche dagli stessi spettatori.

Ci sono poi i portali che offrono ampi data-base con dettagli e curiosità anche su pellicole molto vecchie, e che offrono la possibilità di indagare anche su registi e attori. Molti quotidiani on line, ma anche siti dedicati, aiutano poi a trovare le sale dove viene proiettato il film desiderato. E così via per quanto riguarda gli altri circuiti, quelli dove il film prosegue il suo percorso di prodotto culturale nel periodo successivo.

Apparentemente, quindi, il pubblico cinematografico, e televisivo, può godere di molta attenzione da parte di un esercito di persone che il film lo hanno già visto e, per mestiere, preparano commenti.

Ma c’è un target che non viene considerato, e che, di conseguenza, non può disporre di informazioni necessarie ad una fruizione adeguata: i bambini.

Un genitore si trova davanti al solito bivio: far crescere il proprio figlio in uno stato di scarsa interrelazione sociale, permettendogli solo i film validati dal marchio noto o dal successo di botteghino, il quale poi non è affatto garanzia di qualità; oppure vedere il film prima da solo e poi portare il figliolo al cinema.

Ugualmente quando si tratti di scegliere un DVD che non è passato in distribuzione nelle sale locali: vale la pena? E’ una bellissima occasione persa oppure invece è un’opera di poco pregio, da evitare? L’audiovisivo potrebbe offrire tante opportunità di formare le nuove generazioni, perché è veicolo ad esse familiare, eppure non se ne può approfittare perché non c’è informazione adeguata.

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