I politici in TV disgustano

di Vincenzo Giarritiello

Se i politici e i loro seguaci – invece di impegnarsi in comizi, dibattiti televisivi e radiofonici, interviste a quotidiani e TG, commissionare sondaggi settimanali con notevole spreco di denaro per conoscere le tendenze politiche degli italiani – avessero il buon senso di confondersi tra la gente comune – magari camuffati per evitare d’essere oggetto di scherno o, in alcuni casi particolari, addirittura linciati perché invisi all’opinione pubblica – si renderebbero conto che le loro reiterate apparizione televisive e sui giornali, mai come di questi tempi, hanno limitata la capacità di influenzare l’orientamento elettorale dei cittadini.

Se ne sta accorgendo(?) quel grande comunicatore di Silvio Berlusconi il quale – malgrado in un mese abbia praticamente monopolizzato con la propria presenza le trasmissioni televisive domenicali e gli studi dei vari telegiornali pubblici e privati per riscattare il gap di preferenze elettorali sul PD di Bersani – nei sondaggi ha recuperato ben poco rispetto a quanto prevedeva segno che la televisione non sortisce più sul pubblico un effetto ipnotico o, peggio ancora, che la sua immagine, deteriorata nell’ultima legislatura dai vari scandali sessuali e dalle inchieste in cui l’ex premier è stato protagonista in negativo, non ha più il carisma di vent’anni fa.

La crisi economica che sta impoverendo sempre più famiglie ha letteralmente ridotto all’osso la fiducia dei cittadini verso la politica, rea di non occuparsi affatto della res pubblica se non per arricchirsi personalmente sulle spalle della povera gente per poi tartassarla di balzelli nel disperato tentativo di riparare ai danni provocati alle casse del Paese dalla propria avidità.

Nessuno mette in discussione la capacità influenzabile del mezzo televisivo, ci mancherebbe.

Ma nello stesso tempo non si può pensare che basti inondare la televisione con la propria immagine, ventiquattro ore su ventiquattro, promettendo mare e monti, perché gli italiani all’improvviso dimentichino che la causa delle proprie sofferenze è la mala politica, sia di destra che di sinistra, e, come avveniva in passato, si lascino abbindolare dagli imbonitori di Stato che sorridono loro attraverso lo schermo televisivo per arruffianarseli affinché li votino quando sarà il momento.

Soprattutto ora che, grazie al governo tecnico di Monti (gravato da un Parlamento bizantino) subentrato a quello di Berlusconi per rimettere ordine nelle casse pubbliche, è aumentata la povertà degli italiani a seguito di tagli alla spesa pubblica e all’ulteriore incremento delle  tasse, senza riuscire a mettere mano nelle tasche dei ricchi e dei politici i quali a parole vogliono ridursi lo stipendio e i privilegi economici derivanti dalla carica che ricoprono ma materialmente, finora, si sono guardati bene dal farlo dimostrando di fregarsene delle sofferenze della gente comune!

Oggi un politico in TV convince sempre meno disgustando sempre di più!

W Giarritiello I POLITICI IN TV DISGUSTANO