Igor Mitoraj in mostra a Pompei

di Anna Irene Cesarano

mitoraj-a-pompeiPompei tra le sue antiche rovine, dove si respira ancora il fascino e la nostalgia di quel tempo lontano, ospiterà fino a gennaio 2017 le 30 monumentali sculture dell’ artista Igor Mitoraj. Polacco ma italiano d’adozione scomparso il 6 ottobre 2014: questa mostra postuma, vuole rendere omaggio alle sue imponenti e maestose sculture in bronzo.

Il responsabile della direzione dei lavori artistici è Luca Pizzi dell’Atelier Mitoraj. Le sculture sono state collocate in diversi punti degli scavi, come il Dedalo posizionato su un basamento allestito nel Tempio di Venere, e poi ancora nella Basilica, nel Foro, proseguendo per Via dell’Abbondanza alle Terme Stabiane, dal Foro Triangolare fino al Quadriportico dei Teatri. La mostra approda a Pompei dopo l’enorme successo delle esposizioni nella Valle dei Templi di Agrigento e nei Mercati di Traiano di Roma.

La straordinaria contemporaneità che caratterizza le monumentali sculture si confonde e si armonizza con il sito archeologico pompeiano, quasi che queste due realtà fossero intrecciate in un rapporto dialettico senza pretese di dominio, ma mescolandosi e con-fondendosi, valorizzando entrambi gli aspetti da un lato la grandiosità degli scavi e dall’altro la modernità delle figure dell’artista polacco. Ecco che, quindi, questo gioco di contrasti si ripropone e si riversa nell’ambiente circostante in una convivenza di antico e moderno, sculture e architetture dell’antica Pompei: Dedalo e il Tempio di Venere, il Centauro e il Foro, il Centurione e le Terme Stabiane, Ikaro alato e il Foro triangolare.

“Dei ed eroi mitologici popoleranno le strade e le piazze della città sepolta dal Vesuvio, emergendo come sogni dalle rovine, simboli muti e iconici, le opere di Mitoraj ci ricordano, nella loro immanenza, il valore profondo della classicità nella cultura contemporanea. A Pompei, come scrive Théophile Gautier nel 1852, due passi separano la vita antica dalla vita moderna”, afferma Massimo Osanna, direttore generale della soprintendenza di Pompei.

In fondo era questo il sogno di Igor Mitoraj, al quale la morte improvvisa aveva strappato: vedere le sue opere negli scavi archeologici di Pompei, e secondo Dario Franceschini che aveva conosciuto l’artista nell’estate del 2014, “portare a compimento questo progetto sarebbe il modo migliore per ricordarlo e per soddisfare ciò che egli stesso aveva definito il sogno della sua vita”.

L’esposizione è stata curata e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e organizzata dalla Soprintendenza Pompei, dalla Galleria d’arte Contini e dall’Atelier Mitoraj (Pietrasanta).

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