Il nostro passato lunare

di Federico Giandolfi

Ora che si compiono 50 anni dalla discesa sulla Luna, grazie a R. Steiner, Eduard Schurè e Adam Michaelis sorgono i ricordi spirituali di quei tempi remotissimi quando la Luna si separò dalla Terra. Noi esseri umani abbiamo le facoltà attuali grazie a un processo cosmico complesso, in cui hanno agito mutevoli condizioni ambientali e successivi impulsi spirituali. I nostri organismi dovettero passare per profonde trasformazioni prima di ospitare l’Io individuale, a differenza degli animali che si sviluppavano parallelamente. Beninteso, mai avremmo attraversato le temibili tappe che ci hanno portato dalla animalità istintiva a una certa forma di animalità cosciente, senza gli Esseri superiori che ci dettero forma nei lunghi tempi dell’evoluzione cosmica. Fu allo stesso tempo una creazione e una cooperazione, un incessante rinascere e perfezionare. Gli Spiriti guida agirono di due forme, per impulsi spirituali, oppure assumendo corpi e camminando fra di noi. Fummo plasmati da dentro e da fuori. Siamo nostra propria opera e opera divina. In quei tempi, la Terra era una con la Luna e il Sole, una sola unità necessaria nelle fasi iniziali per gettare le basi dell’embrione di ciò che sarebbe divenuto l’essere umano.

Ad un certo punto, le forze del Sole ebbero compiuto il loro lavoro, e divennero troppo intense ed energiche. Fu necessaria la separazione del Sole dal sistema Terra Luna, con il conseguente indebolimento delle forze solari, che ora esercitano la loro azione da lontano. Ma l’allontamento delle forze solari rivelò che lo stato della Terra era ora divenuto troppo denso, ed esercitava una azione pietrificante sull’embrione umano. Fu così che la Luna fu separata dalla Terra, portando con sé le forze ammortizzatrici che altrimenti avrebbero fatto della vita una morte lenta. Fu quindi necessario trovare l’equilibrio tra le forze solari e quelle lunari per lo sviluppo del proto umano. L’evoluzione della Terra e dell’Umanità si sarebbe completamente fermata a causa dei poteri di densificazione della Luna. Ecco, fin qui vanno i primi ricordi di quelle epoche lontanissime. Questo racconto sembrerà fantasioso, solo perché siamo irretiti nella narrazione del progresso tecnologico, della carriera spaziale, dei viaggi interplanetari, e ignoriamo il nostro passato cosmico dal punto di vista spirituale.

Ora, se gli Spiriti benevolenti decisero di allontanare la Luna che minacciava l’evoluzione umana, sarà stato opportuno riportarvi un uomo? Un essere creato con sacrificio e saggezza e preparato per la vita sulla Terra, perché portarlo laddove non è destinato a rimanere, dato che vi risiedono forze sottili contrarie alla sua evoluzione? Quali i motivi occulti, le implicazioni, le conseguenze?

Ricordiamoci di Cartesio:

“Supporrò dunque che non Dio, sommo bene e fonte di verità, ma un genio maligno sommamente potente ed astuto, abbia posto ogni suo sforzo ad ingannarmi; riterrò che il cielo, l’aria, la terra, le figure, i suoni e tutto il mondo esterno non siano altro che inganni di sogni, con il quale ha cercato di ingannare la mia credulità…..rimarrò ostinatamente fisso nella meditazione di ciò, e così, anche se non è in mio potere di conoscere qualcosa di vero, almeno, e ciò dipende da me, mi guarderò con costanza di ragionamento dall’assentire al falso, e cercherò che questo ingannatore, per quanto potente e per quanto scaltro sia, non possa impormi nulla. Ma questa decisione è penosa, e una certa pigrizia mi riconduce alla vita alla quale ero abituato.”

 Queste le parole di Cartesio nella prima Meditazione. Questa frase e l’ammissione della possibilità dell’inganno ad opera di un genio maligno, considerata da Cartesio una ipotesi di lavoro per formulare il principio del dubbio sistematico, risulta invece rivelatrice di una chiarezza e di una intuizione sconcertante. Posso qui solo aggiungere la frase che W. Goethe mette in bocca a Mefistofele, il quale si dirige a Faust esclamando:” Il popolino non si accorge mai d’avere innanzi il diavolo in persona, nemmeno se questi lo afferra per il bavero”.

Il genio maligno è più vivo che mai, esso esiste nella realtà, qui e ora. E impone la sua visione, la incarna. Sono già alcuni secoli che ha incrementato la sua azione, da quando è cominciata la rivoluzione scientifica, in un sorprendente crescendo di scoperte, ardite teorie, pensieri acuti, invenzioni strepitose.

Il suo nome è Mefistofele. La difficoltà principale si trova nella nostra scarsa coscienza spirituale, la limitata e a volte nebulosa comprensione dei fatti spirituali.

Non siamo soli, così come respiriamo l’aria siamo immersi in un vasto mondo di esseri ed entità spirituali, i quali per così dire tirano ognuno dal lato proprio. Il sentimento che riconosce la realtà spirituale, avendo compiuto il primo passo importante, deve però abituarsi a considerare accanto alle Entità per così dire benevolenti, anche e soprattutto altre entità che lavorano con dei piani diversi da quelli originali. Può sbalordire il saperlo, può perturbarci, ma è così. Non per questo è limitata la nostra libertà di scelta, ma appunto, ogni libertà piena si fonda sulla conoscenza e sulla comprensione.

Mefistofele e gli spiriti alleati sono infatti molto influenti nella realtà umana, sono essi che reagiscono alla Creazione e cercano di annichilarla nella sub natura. Tutto ciò che è vivo viene creato e sostenuto dagli Spiriti benevolenti; gli spiriti oppositori tentano invece di spingerlo nella natura inferiore, per bloccare e congelare, rinsecchire e oscurare, fino a che prevalga la morte. Far girare all’indietro il motore dell’evoluzione spirituale. Appunto, tornare sulla Luna è una grottesca caricatura della nostra evoluzione, uno sberleffo.

Dobbiamo comprendere che l’uomo da tutti gli aspetti è nella esatta posizione ipotizzata da Cartesio e affermata da Goethe. Ora, è futile il tentativo di comprendere gli scopi e la strategia delle entità avversarie con la stessa mentalità materialista che è stata indotta su scala collettiva. Infatti, la scienza e le tecnologia ne sono la prima espressione e il fiore all’occhiello. Ma contrariamente alla enorme maggioranza illuminata con curricola accademici, non prendo per garantita la moderna visione scientifica perché la ritengo unilaterale e fuorviante, e poi non simpatizzo con la sua maniera di ottenere conoscenza, volta allo sfruttamento delle risorse o alle utilità. Mi affido alla comprensione e l’intuizione spirituale.

E voglio ricordare qui le mute parole della Sfinge:” Sono Angelo, leone, aquila e toro. E tu chi sei? Da dove vieni? E dove vai? Sei uscito dal fango della terra o discendi dal disco radiante di questo glorioso Sole che nasce dietro le montagne arabe? Io sono da sempre, so e vedo eternamente. Tu uomo effimero, viaggiatore oscuro, ombra fugace, cerca e verifica. Se no, perdi la speranza”

W Giandolfi Il nostro passato lunare