L’Europafest (3)

di Carmen Stellato

3. Con la caduta del Muro di Berlino nel 1989 e il conseguente cambiamento della scena politica anche l’era del Pionierpalast giungeva al termine. L’edificio che fino ad allora era stato il baluardo dell’educazione extra-scolastica incontrava ora seri problemi. Oltre alla domanda su chi avrebbe finanziato l’istituzione da quel momento in poi, coloro che lavoravano presso la struttura capirono subito che, se volevano trovare un loro posto nella nuova società e partecipare ai suoi cambiamenti, avrebbero dovuto abbandonare il vecchio modello e trovare nuovi modi che permettessero loro di continuare a lavorare. Tenendo in considerazione anche l’effetto di risonanza che avrebbe potuto comportare si aprì un dibattito pubblico su quello che sarebbe stato il futuro dell’organizzazione accogliendo proposte su un possibile nuovo orientamento da darle. Ma non fu solo l’agitazione per il destino della struttura a caratterizzare il clima di lavoro in quel periodo; i cambiamenti della società e la messa in discussione del valore e dell’idea di educazione in campo pedagogico (fino a quel momento considerato di primaria importanza) creò un clima di incertezza tra i dipendenti del Pionierpalast in quanto il loro lavoro era stato per anni valorizzato in tutti i suoi aspetti, soprattutto in funzione di quel modello ideologico che lo Stato imponeva di seguire. Il tentativo di esaminare la situazione e le circostanze in maniera differente non fu probabilmente presa in considerazione.

Gli 800.000 visitatori all’anno e i 4.500 bambini che ogni settimana potevano partecipare ai 314 gruppi di lavoro e corsi, rimasero nella pratica politica di quella che all’epoca era la “Wendealltags” (ovvero la vita quotidiana durante l’anno della svolta) spesso non menzionata.

Il fatto che il Pionierpalast continuò ad esistere dopo il 1990 come struttura per i bambini e nel 1995 fu cambiato in “Kinder- und Jugendfreizeitzentrum Wuhlheide-Landesmusikakademie gBmbH” (ovvero “Centro per il tempo libero per bambini e ragazzi e accademia di musica s.r.l. – Wuhlheide”), fu soprattutto dovuto all’allora senatore per la Gioventù Thomas Krüger (appartenente all’SPD – Sozialdemokratische Partei Deutschlands – ovvero il partito socialdemocratico tedesco) il quale capì che la struttura poteva costituire una possibilità per la città di Berlino e pertanto la questione non doveva essere accantonata.

Si decise che il Pionierpalast sarebbe dovuto diventare un centro per il tempo libero per tutti i bambini e ragazzi: il 15 Febbraio 1990 il Pionierpalast cambiò il nome in “Freizeit- und Erholungszentrum (FEZ) Wuhlheide”. Si stabilì che da quel momento in poi il centro sarebbe stato aperto a tutti i gruppi di visitatori, indipendentemente dall’età e dalle ideologie; i destinatari sarebbero stati non solo studenti e giovani ma anche bambini della scuola materna e anziani; la piscina, fino ad allora accessibile solo ai bambini e ai ragazzi, dal Marzo 1990 fu resa accessibile anche agli adulti a determinati orari. Inoltre, per sottolineare la libertà quale caratteristica fondamentale del centro, fu prolungato l’orario di apertura fino alla sera, proprio per permettere al pubblico di accedervi in base alle esigenze personali. Si cominciò a stabilire dei contatti con altre strutture per il tempo libero di Berlino Est per confrontare le offerte e le esperienze anche se il FEZ superava le strutture esistenti sia per la grandezza dell’area a disposizione sia per la varietà dell’offerta1. Nel Maggio 1990 fu anche costituito il Consiglio aziendale.

Nonostante i dipendenti del FEZ fossero ben attenti e preoccupati a proporre eventi e attività interessanti sembrava che la maggioranza dei “vecchi” visitatori non avesse molta fiducia nei cambiamenti apportati all’ex Pionierpalast e dirigesse i propri interessi verso il consumismo della parte occidentale della città. Il numero dei visitatori passò, infatti, da 4.000-5.000 a 2.000-3.000 al giorno. Nonostante il Ministero per l’Educazione avesse concesso il contributo, che si aggirava intorno ai 17 milioni, fino alla fine dell’anno (1990), i dipendenti dovevano impegnarsi fortemente per fare del FEZ un organismo unico nel suo genere non solo nella città di Berlino ma in tutta la Germania. Così si cominciò a riflettere su come potesse essere gestito il centro dal punto di vista economico, vale a dire quali possibilità di autofinanziamento si presentavano e quali misure di risparmio era necessario e possibile attuare. La prima misura di risparmio adottata fu la possibilità di dare in locazione una parte delle innumerevoli stanze a disposizione e l’introduzione di prezzi d’ingresso, non voluti dalla DDR nell’ex Pionierpalast per una questione di prestigio e di immagine. Era previsto il pagamento di un marco per gli eventi, per l’accesso alla piscina 0,50 marchi per i bambini e un marco per gli adulti e infine per la partecipazione ai tanti gruppi di lavoro era richiesto un contributo annuale di 30 marchi. Al programma del FEZ fu aggiunta anche una discoteca per il sabato sera, che fu però poi annullata a causa di episodi di teppismo, per la quale era previsto il pagamento del biglietto di ingresso pari a 2,50 marchi. Naturalmente queste somme avevano più che altro un valore simbolico dal momento che riuscivano essenzialmente a coprire solo le spese. Nonostante la decisione di dover prevedere fonti di autofinanziamento ci si doveva attenere ad un principio di fondo: le proposte per i bambini dovevano continuare ad essere economicamente accessibili per tutti loro, indipendentemente dalle tasche dei genitori2.

Nel documento riassuntivo delle funzioni svolte e la definizione dell’utilizzo degli spazi del FEZ appariva chiaro l’obiettivo sociale. Il contenuto può essere così sintetizzato:

  • utilizzo dell’edificio centrale come centro per bambini, ragazzi e famiglie (Kinder-, Jugend- und Familienzentrum) e anche come centro musicale e culturale (con la creazione di un’accademia musicale, la Landesmusikakademie Berlin);
  • utilizzo degli spazi esterni, del terreno e delle costruzioni del parco avendo pieno rispetto della natura e dell’ambiente e coinvolgendo i giovani in attività di educazione ambientale;
  • utilizzo del teatro all’aperto e della stazione ferroviaria (anche se in realtà la gestione del teatro all’aperto fu affidata ad un privato)3.

Il documento dedicava, inoltre, un capitolo a parte sull’idea e lo sviluppo della Landesmusikakademie. Nella formulazione dei suoi compiti ed obiettivi, il documento fa riferimento al testo Kinder- und Jugendhilfegesetz4 (KJHG) secondo il quale bambini e ragazzi devono essere seguiti nel loro sviluppo individuale e sociale e pertanto bisogna contribuire ad eliminare ed evitare il sorgere di pregiudizi e disagi. Per tali motivi il FEZ offriva numerose proposte che riguardavano la cosiddetta assistenza ai giovani (Jugendarbeit5) ed aveva un forte orientamento verso i loro interessi. I punti di forza di questo lavoro si realizzavano in settori quali:

  • formazione extra-scolastica dei ragazzi in campo politico, sociale, ambientale, culturale e tecnico;
  • Jugendarbeit nello sport, nel gioco e nel settore sociale;
  • Jugendarbeit tedesco ed internazionale;
  • tempo libero per bambini e ragazzi.

Il documento che racchiude obiettivi e funzioni del FEZ precisa, ancora, che le proposte della struttura hanno prevalentemente carattere preventivo intendendo con ciò che si pongono l’obiettivo di fare in modo che i ragazzi sappiano difendersi da possibili influenze negative o persone pericolose e sviluppare capacità critiche, di decisione, di autoresponsabilità nei confronti del prossimo.

Un altro punto di forza dell’organizzazione rimaneva la promozione e l’incoraggiamento al tempo libero trascorso in famiglia.

Il FEZ si riconosceva non come concorrente delle offerte dei quartieri vicini bensì come organismo sovraregionale che completava e sosteneva, con il suo aiuto, le offerte preesistente.

Il FEZ proponeva eventi, gruppi di lavoro, corsi e club aperti a tutti, e gli eventi sono spesso spettacoli adatti a bambini, ragazzi e famiglie e dove lo spettatore vive l’esperienza non da semplice consumatore in quanto essi venivano spesso coinvolti in prima persona entrando a far parte attivamente della rappresentazione messa in scena da gruppi di ragazzi e bambini.

Le proposte pubbliche si rivolgevano prima di tutto ai singoli visitatori che avevano la possibilità di scoprire nuovi interessi o seguire i già esistenti.

I gruppi di lavoro erano essenzialmente gruppi di bambini e ragazzi che avendo un particolare hobby si dedicavano ad esso per un anno.

I corsi erano temporalmente limitati ma in essi si combinavano conoscenze ed abilità.

I club offrivano la possibilità di trascorrere regolarmente del tempo libero in compagnia e condividendo interessi comuni.

L’organizzazione del programma del fine settimana richiedeva ogni volta un grande lavoro e una divisione dei compiti e delle responsabilità.

Per principio le attività previste per il Jugendarbeit erano gratuite mentre per determinati eventi, quali spettacoli teatrali e musicali, era previsto un piccolo contributo, così come per le attività che richiedevano l’impiego di materiale che normalmente veniva poi portato via dal visitatore.

Per garantire una certa continuità e partecipazione fu previsto il pagamento di una sorta di tassa d’iscrizione per i corsi e i gruppi di lavoro. Uno dei principi basilari era che né con le proposte né con i contributi richiesti i visitatori dovevano essere discriminati o selezionati. Uno sforzo particolare fu fatto per includere e coinvolgere i bambini portatori di handicap nei gruppi di lavoro o le bambine in alcuni settori del Jugendarbeit.

Il FEZ gestiva due piscine, una coperta ed una scoperta. La piscina scoperta era in realtà un lago artificiale in cui veniva immesso del cloro; lungo tutto il perimetro del lago si estendeva una spiaggia sabbiosa, bassa e ovviamente adatta ai bambini. Durante i mesi invernali l’acqua veniva fatta defluire e dopo una profonda depurazione il lago veniva nuovamente riempito in primavera.

Nell’Agosto 1991 si tenne per la prima volta al FEZ l’evento “United Games of Nations” (o “Vereinten Spiele der Nationen”) con 1.500 partecipanti provenienti da 15 Paesi e 22.000 visitatori. Si trattava di un progetto internazionale di scambio giovanile nato nel 1989; ogni anno si teneva in uno dei Paesi che aderivano al progetto e si stabiliva il tema che sarebbe stato il filo conduttore dell’evento. Durante l’intera settimana in cui si svolgeva, i ragazzi avevano la possibilità di conoscersi, condividere esperienze, scambiarsi opinioni, venire a conoscenza di usi, costumi e tradizioni di altri Paesi partecipando a workshop, seminari e tante attività sul tema prestabilito. L’obiettivo principale per cui nasceva il progetto era trasmettere e insegnare valori quali il rispetto reciproco, la comprensione, la libertà e la tolleranza, sensibilizzare alla varietà culturale e linguistica, educare alla democrazia e alla convivenza con altre culture eliminando pregiudizi e discriminazioni.

Nel Settembre 1991 fu festeggiato per la prima volta il Weltkindertag (Giornata Mondiale del Bambino) al FEZ con 27.000 visitatori, mentre ad Ottobre fu presentata la mascotte del FEZ, un omino tondo e giallo, con grandi occhioni e un berretto. In realtà tempo prima erano stati invitati tutti i bambini di Berlino Est ed Ovest a presentare i loro disegni; tra tutte le proposte ricevute fu scelto questo disegno di una bambina del quartiere Treptower e fu poi ulteriormente sviluppato da uno studio di grafica.

Il numero di visitatori si stabilizzò a partire dalla metà del 1991 quando ci si aspettava un’affluenza mensile di circa 100.000 ospiti: durante l’intero anno il FEZ accolse 1.113.000 visitatori. Con 692.396 visitatori (il 40% dei quali proveniva da Berlino Ovest) nella prima metà del 1992, 140 gruppi di lavoro, oltre 60 corsi e grandi eventi, il FEZ si qualificò come l’attrazione numero uno nel panorama delle istituzioni berlinesi dedicate al tempo libero di bambini, ragazzi e famiglie. Intanto si lavorava allo sviluppo di un nuovo documento che includesse altri obiettivi quali lo sviluppo della città e la tutela dell’ambiente per il quartiere Köpenick o un progetto paesaggistico per il parco del Wuhlheide, che ricoprivano comunque ruoli importanti nel contesto in cui sorgeva la struttura del FEZ. L’alto numero di visitatori dimostrava, tuttavia, che gli sforzi sostenuti dal FEZ per mantenere alto il livello qualitativo delle proposte e della struttura venivano ripagati. Un sondaggio condotto tra i visitatori all’inizio del 1992 dimostrò che circa il 60% dei visitatori si recava al FEZ periodicamente; per coloro che frequentavano il FEZ durante il fine settimana il motivo più importante che li spronava ad andare era la varietà e la complessità presentata della struttura e il fatto che non era affatto una struttura commerciale6. Per il 1993 fu previsto un piano di finanziamento di 15 milioni di marchi a dimostrazione del fatto che l’esistenza del FEZ non sarebbe stata più messa in discussione; il progetto di rendere l’istituzione una S.r.l di pubblica utilità e di inserire la Landesmusikakademie come ente autonomo all’interno del FEZ prendeva sempre più forma. Nel Settembre 1994 la discussione, durata per anni, riguardo l’esistenza del FEZ trovò finalmente una conclusione: l’istituzione sarebbe diventata una S.r.l., ma pubblica, nel senso che il fine principale era di essere un’istituzione di pubblica utilità. La decisione si concretizzò a partire dal 1 Gennaio 1995. Il nuovo direttore divenne Lutz-Stephan Mannkopf, il quale ricopre tuttora quella funzione, che aveva seguito le vicende del FEZ in quanto membro del Senato. La Landesmusikakademie fu riconosciuta come una seconda parte dell’azienda e pertanto fu nominato un secondo direttore.

Gli eventi, i gruppi di lavoro, i corsi, i club e tutte le proposte per la popolazione furono mantenute inalterate, così come le 70 ore settimanali di apertura e la gratuità della maggior parte delle proposte. Anche la stazione ferroviaria, denominata non più Pioniereisenbahn ma Parkeisenbahn, continuava ad esistere ricevendo il denaro necessario sia dalla Deutsche Bahn AG (ossia le Ferrovie Tedesche S.p.A.) sia da altre società7.

Il 1995, primo anno del FEZ come S.r.l., fu caratterizzato da eventi che si tenevano nei fine settimana, ognuno incentrato su una tematica diversa (danza, viaggi, cinema, musica, natura, fotografia, ecc.) e che prevedevano attività interattive. Nello stesso anno furono organizzate per la quinta volta i United Games of Nations per i quali giunsero al FEZ 150 bambini dai Paesi partner del progetto (Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia) che festeggiarono l’evento insieme a 35.000 berlinesi. In totale, nello stesso anno, il FEZ ha accolto 1.134.023 visitatori, l’80% dei quali avevano tra gli 8 e 14 anni, il 15% tra i 13 e i 18 anni e il restante 5% oltre i 18. La maggioranza di coloro che giungevano al FEZ durante il fine settimana proveniva, come negli anni precedenti, da Berlino Ovest.

Nel 1998 il FEZ riuscì ad incrementare ulteriormente il numero di visitatori che salì a ben 1.217.828 tra bambini, ragazzi e adulti8.

 

 

 

 

note

 

1Förster I., 10 Jahre FEZ Wuhlheide, Berlin 2001

2Förster I., 10 Jahre FEZ Wuhlheide, Berlin 2001

3Förster I., 10 Jahre FEZ Wuhlheide, Berlin 2001

4Per Kinder- und Jugendhilfegesetz si intende l’insieme delle norme giuridiche che riguardano bambini e ragazzi. Esso fu approvato dal Parlamento federale tedesco (Bundestag) nel 1990 ed entrò in vigore nel 1991 sostituendo la precedente raccolta, denominata Jugendwohlfahrtsgesetz. La sua approvazione e la conseguente entrata in vigore ha segnalato una crescente importanza e attenzione per l’infanzia e la gioventù, al fine di fornire loro assistenza e tutela ma anche sostegno nella crescita.

5Il termine Jugendarbeit indica una forma di lavoro giovanile assistito; essa si affianca alla formazione e all’educazione impartita da genitori, scuola materna o scuola professionale andando ad interessare la formazione nel tempo libero dei bambini e dei ragazzi. L’obiettivo è quello di supportare, aiutare e contribuire allo sviluppo individuale dei giovani tenendo conto dei loro interessi e delle loro inclinazioni in modo che essi siano in grado di esprimere le proprie capacità e sviluppare le potenzialità. Gli obiettivi di tale assistenza sono: sviluppare competenze personali e sociali; promuovere l’indipendenza, la fiducia in se stessi, il senso di responsabilità e di appartenenza alla società; sviluppare capacità critiche e comunicative; sviluppare un senso di responsabilità ed impegno sociale.

6Förster I., 10 Jahre FEZ Wuhlheide, Berlin 2001

7Förster I., 10 Jahre FEZ Wuhlheide, Berlin 2001

8Förster I., 10 Jahre FEZ Wuhlheide, Berlin 2001